Probabilmente quando fra qualche tempo verrà considerata in prospettiva storica, di questa mostra evento si potrà cogliere il significato profondo: l’apertura di un capitolo nuovo nella concezione stessa dell’Arte in quanto strumento con cui l’essere umano si rapporta con la dimensione metafisica dell’eternità, che trascende la contingenza del vivere quotidiano.
Ed a pensarci bene il momento non poteva essere storicamente che quello in cui l’efferatezza della guerra sferza la coscienza collettiva globale oltre che la carne delle vittime che, a varie latitudini, lasciano violentemente la dimensione fisica dell’esistenza, brutale spettacolo dinanzi a una platea umana collettiva ammutolita e intorpidita dall’arrogante manifestarsi del male.
Ed a pensarci bene ulteriormente, il luogo non poteva essere che l’Italia, storica culla e tuttora scrigno della maggiore concentrazione di Arte al mondo. E proprio in quella Puglia dove campeggia la figura di Nicola di Bari, Santo che rappresenta il trait d’union tra la tradizione spirituale mediterranea e quella ortodossa d’Oriente, dove la parola Trascendenza trova ancora un senso e un posto nella quotidianità.
Arte Controcorrente
Quello che sta per aprire i battenti a Monopoli è infatti un evento artistico in controtendenza totale rispetto alla direzione materialistica, pretestuosa ed esteriorizzante che l’arte ha imboccato con evidenza da tempo. Così come in controtendenza sono le prime luci dell’Alba, quando invertono il corso dell’oscurità più nera, in cui il sonno della ragione fa sorgere a momenti il dubbio che possa continuare indefinitamente a generare mostri.
E per farle baluginare queste luci dell’Alba a chi fare appello, chi richiamare all’adunata, se non gli artisti, coscienza sensibile e creativa del corpo sociale? Per lo meno quelli, tra loro, che considerano l’umanesimo come condizione imprescindibile non solo del fare Arte, ma dello stesso esistere.
Settanta artisti provenienti da tutta Italia e oltre, con una folta rappresentanza del Movimento Arcaista, hanno risposto all’appello del Curatore, anch’egli impegnato in prima linea come artista con il nome di Sator Arts. Tutti espongono al pubblico opere evocative della propria visione del Sacro e del Sublime che sono una silente invocazione alla difesa della propria interiorità spirituale. Alla fine dell’evento, gli artisti avranno condiviso un percorso comune, sostenuto da un supporto ideologico ispirato ai concetti di bellezza e spiritualità.
Durante l’evento, nel quale saranno impiegate con modalità innovative tecnologie digitali per valorizzare le opere e stimolare l’interattività degli spettatori, si parlerà anche dell’uso della tecnologia nell’Arte e, in particolare, del percorso etico da imprimere nell’uso dell’intelligenza artificiale quale proiezione del linguaggio artistico a servizio dell’uomo e dei suoi ideali.
La sede e il programma dell’evento
Come apprendiamo dal comunicato stampa degli organizzatori, l’inaugurazione è prevista per domenica 21 luglio 2024 alle ore 18,30 negli spazï suggestivi della Chiesa Rettoria di Santa Maria Amalfitana. La mostra-evento “Trascendenze: i portali dell’infinito“, ha ricevuto il fondamentale supporto dell’Amministrazione Comunale di Monopoli, che sarà presente nella persona del Sindaco della città, Angelo Annese, e dell’Assessore alla Cultura, Rossana Perricci.
L’inaugurazione sarà preceduta venerdì 19 luglio 2024 alle ore 10,30 da un incontro nella Biblioteca Comunale. Interverranno i professori Martino Cazzorla (Preside del Polo Liceale “Galilei-Curie” di Monopoli), Antonio Santoro (Presidente dell’Accademia Arcaisti), il dottor Antonio Fanizzi e don Cosimo Schena (Diocesi Brindisi-Ostuni), che esamineranno il fenomeno del neo-caravaggismo iperrealista in parallelo con l’arte caravaggesca del Seicento napoletano, oltre al recupero dei valori spirituali nel linguaggio artistico moderno.
Il professor Cazzorla illustrerà l’influenza dei pittori caravaggeschi napoletani nel Seicento presso la contea di Monopoli e Conversano. Inoltre, la relazione si soffermerà a descrivere la committenza dei Radolovich, signori di Polignano a Mare, richiesta al Caravaggio nel 1607, come da documento rinvenuto presso l’archivio del Banco di Napoli. Alle ore 20 nella chiesa dell’Amalfitana il concerto dei Time2Quartet.
Durante la giornata del 21 luglio, due eventi di rilievo catalizzeranno l’interesse: la creazione di una nuova corrente artistica che, recuperando i modelli antichi in una chiave di piena attualità, rimette l’uomo al centro dell’espressione culturale giovandosi anche dell’aiuto controllato di nuove tecnologie digitali.
E la presentazione, per la prima volta, della ricostruzione dell’ultima misteriosa opera del Caravaggio, “La Pala Radolovich”, ottenuta attraverso l’intelligenza artificiale e con la collaborazione dell’artista napoletano Pasquale Maiello.
I relatori evidenzieranno le radici storico culturali del territorio di Monopoli e Conversano, con il mecenatismo della Corte degli Acquaviva d’Aragona che diede vita ad un periodo di grande splendore artistico, come pure le committenze nobiliari ed ecclesiastiche a Finoglio, Fracanzano, Guarino e Rosa, grandi esponenti della cerchia caravaggesca di Napoli nel periodo della committenza dei Radolovich, il tutto in parallelo con le nuove correnti iperrealiste.
Sarà valorizzato il ruolo innovativo di assoluto rilievo del maestro monopolitano Francesco Fracanzano, le cui opere furono oggetto di committenza nelle più importanti corti europee del Seicento e che divenne maestro di un altro grande del barocco, Salvator Rosa.
“Non siamo esseri umani che vivono una esperienza spirituale, siamo esseri spirituali che vivono una esperienza umana.”
Pierre Teilhard de Chardin
Come sottolinea il Curatore, “Con questo evento si vuole riportare il linguaggio artistico a una nuova visione antropocentrica, considerando che negli ultimi anni stiamo assistendo, dopo il declino delle correnti postmoderniste, al trionfo dell’arte povera intesa come mera idea e decostruzione della figura umana.
L’arte si sta allontanando dai valori che l’avevano caratterizzata nel corso dei secoli, disumanizzando e dematerializzando la visione dell’uomo e, soprattutto, eliminando qualsiasi riferimento alla spiritualità e ai cardini della metafisica. Eternizzare il presente senza legami con la nostra parte animica e con le esperienze del passato significa privare l’umanità del proprio futuro.”
L’umanesimo che da secoli ha costituito la portante dell’Arte che, nutrendo gli animi, ha contribuito al virtuoso avanzare evolutivo della società, vive un momento di pericolo esistenziale, ed è indispensabile che chi di questo si rende lucidamente conto offra il proprio contributo intellettuale al ripristino della condizioni che garantiscano la sopravvivenza stessa della identità umana, di fronte ad un futuro che pare dirigersi insensatamente in direzione opposta.
Per tutte queste considerazioni siamo persuasi che questo evento artistico unico nel suo genere sia imperdibile, in particolare per tutti coloro che confidano nel risorgere dell’alba dopo la più buia notte dell’anima. E che sia consigliabile segnalarne la notizia a coloro a cui teniamo. Perché per l’Arte la direzione indicata da questo evento sarà inevitabile.