Di certo il comandamento principale per l’Artista rimane invariato da sempre: creare le proprie opere non al solo scopo di piacere ad un pubblico ma per rispondere ad una esigenza interiore che superi le futilità e le miserie materialistiche.
Tuttavia ascoltare la parola e la storia di chi a quelle opere è disposto ad appassionarsi, a volerle per sé allo scopo di poterne gioire quotidianamente, addirittura a stimolarne la creazione commissionandole all’autore, è un fatto di eccezionale interesse umano ed intellettuale.
La rubrica “La Gazza Ladra” nasce proprio per dare voce alla figura del Collezionista, che su queste pagine può raccontarsi in libertà e schiettezza colloquiale, svelando le sue inclinazioni, le sue particolarità e i criteri con i quali compone la sua personalissima Wunderkammer.
Questa volta è il turno di Davide Schiffer, che ha saputo contemperare virtuosamente la propria passione per l’Arte con l’attività imprenditoriale alla direzione del gruppo Borgosesia SpA, sviluppatore di progetti immobiliari di alta sensibilità architettonica.
Le sue considerazioni in veste di Collezionista, permeate di candore e franchezza, a tratti anche curiosamente aneddotiche, sono certamente da ascoltare, anche perché sollevano sia temi ricorrenti che di stretta attualità, a tutti comprensibile.
Insomma la storia di un Collezionista giovane, ma dotato di una saggia attitudine nel contemperare tradizione e innovazione.
Cosa che, per un paese così ricco di storia e di esempi indiscussi di Cultura della Bellezza in ogni sua forma come è l’Italia, meriterebbe forse di essere ben più diffusa del glamour globalizzato e insulsamente politicaly correct che ha parassitato le Arti.