Forse poche immagini sanno dare il senso del ruolo attuale che viene assegnato alla Bellezza nell’Arte attualmente, oltre a questo affascinante ritratto di un pittore del Novecento che merita a pieno titolo di essere ricollocato nella posizione di rilievo che gli compete, ossia Pietro Annigoni.
Il volto di una donna dalla matura avvenenza, che nello sguardo ha una vita intera da raccontare, che copre le sue forme con un sobrio ed elegante vestito di velo nero, ornato di un fiore rosso della stessa tonalità delle labbra che si incurvano in un sorriso appena accennato.
Sembra che sia rimasta sempre lì, a guardarci silenziosa e a lasciarci fare mentre scompostamente spargiamo baccano per il mondo. Un po’ dimenticata, ricordata a volte in modo ipocrita e retorico, ma in fondo considerata démodé. Proprio come il maestro che in pittura la ritrasse.
Tuttavia ci guarda e attende con pazienza, perché sa che, arrivato il momento inevitabile, torneremo a considerarla elemento fondante della nostra vita.
La Bellezza, si, proprio Lei.
E assieme a Lei tutti gli artisti che ad essa si sono autenticamente dedicati, come l’autore di quel dipinto.
In realtà siamo già arrivati a quel momento, anche se non ne siamo ancora pienamente consci. E di certo la situazione storica di profondo disagio che l’emergenza globale in corso ha generato, farà si che questa esigenza primaria emerga in tutta la sua forza.
Siamo circondati.
Un frainteso convenzionalismo a cui siamo stati indotti da una cultura massificata che ha sdoganato il “brutto” come presenza più interessante e funzionale, del “bello” ci spinge ad associare la bellezza a qualcosa di scontato, che sazia presto e quindi porta in breve alla noia. Come sostengono gli sceneggiatori e i giornalisti, le storie felici, dove la bellezza abbonda, non interessano a nessuno, mentre la cronaca nera con le sue mostruosità e paure attrae sempre e fa invariabilmente cassetta.
Lo sdoganamento e la diffusione massificata della categoria del “brutto ma più interessante e valido” ha relegato percentualmente in breve tempo la Bellezza ad evidenza non osservata, passata in secondo piano unicamente a causa di un dirottamento mediatico.
Anche se la Bellezza continua ad esistere in mille manifestazioni, indifferente al fatto che noi vi facciamo caso o meno. Anzi, da essa a ben vedere siamo letteralmente circondati, tanto che se cominciamo a farci caso, sintonizzando la nostra attenzione, ogni giorno ne possiamo trovare infiniti esempi e varianti nel nostro intorno anche immediato.
Un po’ come quando la Natura cede il passo, di fronte all’arrogante azione urbanizzatrice dell’uomo, che cementifica e rende artificiali ecosistemi preesistenti, e nel momento in cui li abbandona, per ragioni varie, in pochissimo tempo riconquista il terreno perduto con gli interessi.
Come fu un anno fa, quando a causa delle chiusure rigide per l’emergenza sanitaria, in molte aree urbane sgombre per giorni e giorni da esseri umani, che stavano chiusi in casa, si videro animali selvatici anche di grossa taglia, aggirarsi per strade e piazze, dando luogo a spettacoli di surreale meraviglia.
L’Amore per la Bellezza è Gusto. La Creazione della Bellezza è Arte.
Ralph Waldo Emerson
Ci troviamo insomma in una paradossale situazione in cui della Bellezza si parla pubblicamente con toni retorici e fatui, mentre nei fatti l’agenda culturale che viene portata avanti trascura questo valore universale per concentrarsi su tutt’altro.
Il risultato, negli animi di ognuno, è riscontrabile con un semplice esperimento: provando a chiedere in privato a chiunque cosa desidera nel profondo di sé, invariabilmente risponderebbe indicando qualcosa di bello e insieme di intimo.
Cose come vivere in pace, in libertà, respirare aria pulita, bere e mangiare cose naturali, avere tempo per coltivare i propri interessi, poter stare con coloro che ci sono cari e coltivare amicizie ed affetti, poter conoscere le meraviglie del mondo.
Insomma le cose essenziali. Quelle che ci fanno tornare in contatto con noi stessi, con ciò che siamo veramente. Che ci fanno venire il desiderio di contribuire con quel che sappiamo fare a che il mondo sia un po’ meglio di come l’abbiamo trovato alla nostra nascita, e quindi la nostra esistenza abbia avuto una ragion d’essere.
Per questo oggi siamo interiormente pronti al dispiegarsi della Bellezza, perché ognuno di noi ha un irriducibile, umano bisogno di dare un senso alla propria vita.
E questo valore, che ci è indispensabile quanto l’aria che respiriamo ogni istante, ha già iniziato a tornare silenziosamente nelle nostre vite dalla porta principale, quella dell’Arte, per mano degli Artisti che si sono resi conto di quanto sta accadendo.