C’è una presenza web che da imperdibile canale cult per appassionati di architettura spopola ora anche tra i non addetti, lettori affezionati delle recensioni sugli edifici più bizzarramente orrendi, scritte con impareggiabile prosa parodistica dall’ideatore. Per dovere di informazione siamo andati a trovarlo, ricavandone una intervista croccante, a tratti persino dotta: signore e signori ecco a voi Architerror.
Fu registrata ancora mesi fa, ma per inconvenienti tecnici che hanno comportato acrobazie di montaggio, la pubblichiamo solo ora, e tuttavia raccomandiamo perché davvero godibile e con il pregio di svelare retroscena che in altre occasioni -radio, televisione e web – non hanno potuto avere il giusto spazio.
La Satira è una lezione, la parodia è un gioco.
Vladimir Nabokov
Tra l’altro, avendo chi scrive la ventura di conoscere personalmente il papà di questa curiosa creatura web, può qui scrivere con certezza che il fenomeno Architerror non si esaurisce nella sola componente goliardica – che pure fu la spinta iniziale – sulla quale chi finora ne ha parlato ha indugiato, buttando il tutto in caciara.
Architerror rappresenta anche la sublimazione dell’amarezza di chi – come il fondatore Massimo Adiansi – avendo autentica passione per l’Architettura degna di questo nome, si trova di fronte ad esempi di brutto che paiono non avere limiti creativi e di proliferazione. Proprio su queste pagine abbiamo infatti già preso spunto da sue riprese e riflessioni personali serie ed accorate riguardo ad una vetta indiscussa dell’Architettura di sempre, l’Ephaisteion di Atene.
Di fronte al NeoBrutto che avanza nel mondo, orgoglioso di sé, cosa puoi mai fare? Indignarti, annoiando sterilmente chi ti sta a sentire, oppure fare ricorso alla tua arguzia e, mettendo alla pubblica gogna gli orrori in punta di penna, muovere verso il sorriso tutti quelli che, distratti dal vivere quotidiano, quel brutto non lo vedono, e quindi non si pongono neppure il problema, per importante che esso sia.
Anche Ieroglifo, il magazine che stai qui leggendo, di fronte alla situazione delle Arti che presenta macroscopici inconvenienti simili a quelli che riscontriamo nel paesaggio edilizio, con cadute nel vernacolare per carenza di competenza nei contesti più localistici ed eccessi ai massimi livelli per prevalenza di interessi di mercato sul gusto e persino sulla decenza, si è trovato in analoga situazione.
Forse, anziché unicamente lamentarsi del NeoBrutto che avanza, vale la pena prenderla con filosofia e, oltre a suggerire alternative reali che diano un barlume di speranza, sorridere delle prese in giro ampollosamente presentate dai soloni della critica, come facciamo in Artifiction, la nostra rubrica più leggera.
Insomma, lamentarsi non conduce a nulla mentre, come si dice abbia detto Bakunin, “Una risata vi seppellirà”. E come aggiungiamo noi, completando doverosamente Andersen “Se il re è nudo, non saremo noi a rivestirlo”.