Ultimamente ci sono stati una serie di eventi di cronaca, per lo più scollegati fra di loro, che hanno riguardato opere d’arte. Già questo è un fatto singolare. Ripercorriamoli brevemente.
Primo.
Al museo degli Uffizi di Firenze, uno dei musei più importanti del mondo, hanno sfilato due ragazze seminude. Si tratterebbe di due influencers con profili su Only Fans, il social dove si entra pagando per accedere a foto senza veli.
Secondo
Una serie di azioni dimostrative di attivisti per l’ambiente che hanno aperto le loro manifestazioni di protesta sporcando opere d’arte famosissime. Un barattolo di pomodoro è stato lanciato contro un Van Gogh alla National Gallery di Londra in Inghilterra.
È avvenuta la stessa cosa con del purea di patate contro un quadro di Monet al Museo Barberini di Potsdam, in Germania, e infine due attivisti si sono incollati al celebre “La Ragazza con L’Orecchino di Parla” di Vermeer a l’Aia in Olanda.
Terzo.
Ha fatto il giro del mondo la notizia che un quadro di Mondrian sarebbe stato appeso al contrario per otre 70 anni.
Tre notizie apparentemente indipendenti fra di loro, hanno in realtà un legame fortissimo. Lo sfondo su cui tutto è avvenuto. L’arte.
“È un caso” direbbe chiunque. Non lo è se hai la capacità di esaminare la realtà nel suo profondo. Non lo è se segui da anni il mondo dell’arte e sei consapevole di quanto sia stato fino ad oggi fatto per minare le radici di quel mondo.
Se vogliamo ben capire i significato di questi avvenimenti non dobbiamo fermarci al puro fatto di cronaca che descrive lo svolgimento di ciascuno di essi.
Occorre invece andare ad esaminare quale sia l’impatto psicologico che queste notizie lasciano a livello generale. Ovvero in che modo si sta educando la massa attraverso la diffusione di queste notizie.
Partiamo dalle due influencers seminude agli Uffizi. Le foto che tutti hanno riportato sono quelle delle due ragazze con sullo sfondo la Venere di Botticelli. Per la prima volta, un’immagine semi pornografica è stata sovrapposta a quella di una delle opere più importanti del rinascimento.
Un’icona della pittura mondiale fa da sfondo ad una delle attività di più bassa lega come la pornografia.
Nell’immaginario collettivo questo si traduce in un degradarsi dell’immagine della grande arte che scade verso livelli mai visti prima.
I lanci di scatolati verso importanti opere d’arte storiche, come “I Girasoli” di Van Gogh, allo stesso tempo, atti che sono totalmente insignificanti riguardo lo scopo di portare l’attenzione generale verso problemi climatici, sono invece estremamente dissacratori nei confronto dell’arte.
Ora sappiamo che quel confine non c’è più. Quell’arte vale di meno. Possiamo permetterci di vomitarci sopra.
Qualcuno lo ha fatto. Ed è rimasto lì, a rivendicare un gesto irriverente nei confronto dell’arte e a renderlo legittimo.
Infine il quadro di Mondrian. Niente di nuovo questa volta. È l’ennesima clamorosa vicenda volta a puntare i fari nei confronti di quell’arte facile, spenta, senza alcuna forza.
Un modo per dare un significato artistico a qualcosa che non lo ha. Il quadro, in qualunque verso lo si metta rappresenta un niente. Ma si vuole far passare l’idea che un esame di quel niente ci dice che ci sarebbero dei criteri per cui il quadro avrebbe una posizione diversa da quella che ha assunto per decenni.
Il tentativo di dare un significato ad un’opera senza alcun significato è estremamente goffo ovviamente.
Perché se il quadro avesse avuto davvero uno specifico verso e nessuno se ne fosse accorto per decenni non può che essere la dimostrazione della totale mancanza di significato dell’opera.
Ma d’altronde tutte le opere contemporanee o moderne simili a quella vengono giustificate da questioni che galleggiano nel ridicolo.
La speranza è sempre che la massa non se ne accorga e partecipi inconsapevole alla loro celebrazione come opere di altissimo livello artistico.
L’arte è sotto attacco da decenni. La sua funzione ispiratrice, educatrice, elevata è stata boicottata con la nascita dell’arte contemporanea. Cioè l’arte è stata sostituita col nulla.
Rimaneva il problema dell’arte fatta in precedenza, ancora lì, forte, potente, maestosa. Sembra che si sia trovato il modo di spegnere pure quella, sovrastandola con immagini di basso livello, come la pornografia, o raccontando scene di dissacrazione pura, dove si ostenta un sottile gusto dello sfregio senza rispetto.