Con una saggia, utile ed elegante operazione di restauro ad alta tecnologia il capolavoro di Rembrandt custodito al Rijksmuseum di Amsterdam, la grande tela che raffigura il gruppo di personaggi con al centro il Capitano Frans Banning Cocq, torna alle dimensioni originali in cui fu dipinto, dopo che, per poter essere collocato sulla parete non abbastanza estesa di una sala nel municipio della città, venne rifilato sui quattro lati, perdendo in particolare sulla sinistra un gruppo di figure che si ritennero sacrificabili nella menomazione.
Impiegando la tecnologia di imaging delle reti neurali con algoritmi di apprendimento, le aree tagliate via dalla tela originale – poi andate disperse – sono infatti state ricostruite a partire da una copia coeva dell’opera, realizzata dal pittore Gerrit Lundens in dimensioni molto minori.
Attraverso un sistema di intelligenza artificiale, ogni dettaglio raffigurato nelle parti tagliate e poi scomparse, è stato ricavato dalla copia e “reinterpretato” come fosse dipinto con il tocco pittorico di Rembrandt.
Sono state ricavate delle particolari stampe su tela, applicate su un supporto rigido, in modo che l’occhio possa notare la differenza tra la parte originale e quella ricostituita attraverso la tecnologia.
Quindi le quattro fasce – la più ampia e importante, nella quale comparivano due figure, è sulla sinistra guardando il dipinto – sono state collocate ai quattro lati dell’originale, in modo da ricostruire l’immagine completa così come dipinta dal sommo maestro.
Un progetto di restauro di grande interesse tecnologico appunto, e di altrettanto interesse storico, condotto con dovizia di mezzi, perizia ed eleganza espositiva tipicamente fiamminga, che restituisce al pubblico mondiale il godimento dell’intera composizione del capolavoro assoluto di Rembrandt.
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