Clyfford Still, in arte Clyfford Still, fu un painter (pittore) perché quando gli dissero che spargere del color (colore) su un riquadro di tessuto significava fare quel mestiere disse: “I like painter”.
Deciso quindi finalmente cosa fare della sua vita, si laureò in arte e trasferì dal Dakota a New York City.
Avendo studiato a lungo come fare il painter, si recò in un colorificio e comprò vari colors (colori). Poi da New York viaggiò in California, dove sentì dire che il riquadro di tessuto dove mettere i colori andava teso su un telaio di legno e avrebbe ottenuto una canvas (tela da pittura).
Si rallegrò molto della cosa, esclamando “I like canvas” e tornò a New York con un importante bagaglio culturale e molta voglia di far bene.
A New York, procuratosi una canvas di grandi dimensioni, cercò di portarla nell’appartamento per iniziare a lavorare, ma non riuscendo a farla passare dalla porta, gli fu detto che per fare il painter aveva bisogno di uno studio (studio).
Un largo sorriso illuminò il suo volto quando esclamò “I like studio”. La mattina dopo aveva affittato un grande studio ed era riuscito a portarci dentro i colors e la grande canvas che aveva sistemato per terra.
Stava per mettersi al lavoro quando si accorse che non aveva come spargere i vari colors precedentemente acquistati, e si precipitò al colorificio per poter risolvere il problema prima della pausa pranzo, dal momento che entro sera voleva avere finito il suo lavoro di painter.
Al colorificio gli suggerirono opportunamente l’uso di brushes (pennelli), cosa che lo fece scoppiare in una sonora ed entusiastica esclamazione “I like brushes!” con cui salutò e uscì dal negozio per correre al lavoro.
Ma… quando fu sulla porta, si ricordò che non sapeva con quale criterio spargere i colors sulla canvas nello studio, e si affrettò a chiedere risolutive spiegazioni.
Gli dissero testualmente di creare dei fields (campiture). Clyfford guardò dritto negli occhi il garzone di bottega e con uno smagliante sorriso esclamò “I like color fields”.
Non è difficile capire l’arte moderna. Se è appeso a un muro è un dipinto e se puoi girarci intorno è una scultura.
Tom Stoppard
Quella storica giornata segnò la nascita di uno dei più importanti movimenti dell’espressionismo astratto americano, il “color field“.
Entro sera Clyfford aveva perfettamente imparato come fare il painter e aveva terminato l’opera riprodotta in questo articolo, tanto che era fuori di sé dalla contentezza.
Chiamò un amico per chiedere cosa ne pensasse e questi al vederla disse: “bella, come è intitolata?”
Clyfford si rabbuiò, e disse che era “untitled” (senza titolo). Ma l’amico trovò la cosa estremamente originale, gli dette una pacca sulla spalla e gli disse: meriterebbe di essere appesa in un museum (museo).
Clyfford smise pertanto di essere deluso perché non aveva saputo dare un titolo all’opera e, capito quello che aveva detto l’amico, rispose: “I like museum”!