La ricerca del nome, per una qualsiasi creatura che affiora alla vita, è sempre impegnativa. Nel caso del nome per una rivista di Arte, che intenda avere una decisa personalità, dopo che migliaia di anni e miliardi di opere creative realizzate danno l’impressione di aver detto ormai tutto, è ancora più difficoltosa.
È con questa trepidazione che i promotori del progetto si misero al lavoro, con le consuete metodiche di brainstorming che in questi casi aiutano, ideando un gran numero di proposte in modo da isolare la migliore per eliminazione progressiva di quelle meno soddisfacenti.
Ma malgrado gli sforzi, nulla di davvero convincente usciva dal lavoro di selezione protrattosi per giorni e giorni. Finché poi una sera, chi si occupa della griglia grafica di questo progetto editoriale, dopo una giornata piena di lavoro, ebbe una rapida intuizione, si sedette al pc e scrisse la parola affiorata nella mente sullo schermo: IEROGLIFO.
La lesse più volte, dopo averla scritta. La guardò lungamente e provò a pronunciarla a voce alta. Dopo giorni di sforzi, finalmente le tessere del mosaico semantico erano andate al loro posto.
Ma quale è il significato di questo nome e i rimandi a cui porta? Per quale motivo delle componenti linguistiche apparentemente legate al profondo passato sono il veicolo più indicato per un progetto che guarda con decisione al futuro?
La radice ἱερός hieròs, viene dal greco antico e significa “sacro”, “dotato di forza”. Mentre la radice γλύφω glýphō, nella stessa lingua rimanda al verbo “incidere” e indica la definizione di una forma sopra un supporto, mediante l’asportazione del materiale di fondo o la dipintura.
In poche parole Iero-Glifo indica una forma, dotata di una forza significante tale da conferirle un carattere che trascende la quotidianità utilitaristica per assumere un connotato sacrale.
E non è forse ciò che ogni essere umano compie quando, dotatosi di uno strumento per lasciare un segno nella realtà in cui vive, con un gesto unico e irripetibile, traccia quelle forme che affiorano alla sua immaginazione?
Non è forse questo il gesto demiurgico che racchiude l’essenza senza tempo dell’Arte, quella che era vera nella notte del tempo ed è ancor più vera oggi?
Composto il nome, si trattava di tradurlo in un logotipo, con una forma aulica, che rimandasse ad una eleganza essenziale, in grado di evocare una sorta di classicità perduta e misteriosa.
Per la ricerca del font adatto si trattava di andare ad istinto, scandagliando tra i lapidari romani ridisegnati con rapporti tra pieni e vuoti adatti ad un moderno uso display e titolazione, e con legature o accostamenti di lettere insoliti.
Il cursore con la parola selezionata scorreva sulle anteprime dei font a video, fino a fermarsi, a colpo sicuro, su quello perfetto.
Subito apparve sullo schermo il logotipo, che dopo un lieve aggiustamento di peso delle grazie, era pronto. In anni di consulenza per quel tipo di attività aveva imparato che quando ogni cosa va a posto istantaneamente, è segno che si tratta della soluzione giusta.
La mattina dopo, il nome, sottoposto al gruppo di lavoro nella sua forma grafica definitiva, veniva approvato senza tentennamenti.
Quindi venne il turno del monogramma per la favicon e tutte le applicazioni circolari, e del bollino Critic Free, che completano il set grafico di base. Eccoli nel loro aspetto standard:
A questo punto, acquistati i necessari dominii, lo spazio di web hosting e il template selezionato per definire il layout della rivista, tutto era pronto per approntare la prima stesura da sottoporre alla community. In molti infatti si erano detti disponibili come creatori di contenuti. Da quel momento, fino ad ora, mentre stai leggendo questa storia di una nascita, il tempo è passato in un soffio.
Ieroglifo, nome proveniente da un istante indefinito tra il passato ed il futuro, si è messo al servizio di queste pagine digitali, che intendono dare il loro umile ma deciso contributo affinché l’Arte abbia quel ruolo che merita nella vita di noi tutti.